PIERCING E OSTEOPATIA
10 Maggio 2016 Stefano Pagliarini 0 Comments
Da una grande Osteopata, mia insegnante, Fabiola Marelli
Piercing e Ostepatia
I sistemi viventi non possono essere analizzati nei termini delle proprietà delle parti di cui si compongono.
Le proprietà di un organismo sono proprietà di un tutto che nessuna delle parti possiede singolarmente.
Queste proprietà mutano radicalmente quando il sistema viene sezionato materialmente, teoricamente, spiritualmente in elementi isolati.
Ludwig van Bertalanffy per primo si rese conto che i sistemi viventi non potevano essere descritti secondo le leggi della termodinamica classica, i cui presupposti sono che ogni sistema fisico deve per forza procedere nella direzione di un disordine sempre crescente (entropia), ma che l’universo vivente è un sistema aperto che si evolve dal disordine verso l’ordine.
Caratteristiche dei sistemi aperti è il flusso e il cambiamento continui per rimanere vivi, una sorta di costante riflusso di materia ed energia dal loro ambiente con cui si auto-organizzano.
Il concetto di auto-regolazione, caro a Still e a noi osteopati, fu approfondito dalla cibernetica ed in particolare da Norbert Wiener e John von Neumann.
La macchina cibernetica è infatti una sorta di simulazione dell’organizzazione dei sistemi viventi.
Essa è fondata sul feedback loop, o anello di retroazione, che altro non è che una disposizione circolare di elementi connessi casualmente, in cui una causa iniziale si propaga lungo le connessioni dell’anello in modo tale che ogni elemento agisca sul successivo fino a che l’ultimo propaga di nuovo l’effetto al primo elemento del ciclo.
La conseguenza di questa disposizione è che la prima connessione (input) subisce l’effetto dell’ultima (output), il che dà come risultato l’autoregolazione del sistema.
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Il Piercing nasce con l’Uomo
Il desiderio di piacersi e di piacere adornando il proprio corpo con oggetti di vari materiali e fogge rientra nella cultura di ogni popolazione umana.
Loop2Look, l’anello per apparire, è diventato un must nell’ultimo ventennio.
La scelta di piacersi, di piacere, al di là del dolore e dell’instabilità della postura, al di là delle complicazioni che ne potrebbero derivare quali infezioni, allergie, mal di testa, indebolimento di strutture cartilaginee, problemi occlusali, visivi…
In questi anni di clinica almeno il 20% tra i pazienti che hanno richiesto un mio consulto osteopatico sono portatori di piercing facciali, linguali, addominali.
Di essi, ben il 14% ha preferito continuare a sopportare il dolore e/o il disallineamento posturale mantenendo il piercing, mentre il restante 6% ha risolto il “suo” problema con la rimozione del gioiello.
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Per mantenere in equilibrio ortostatico il centro di massa corporea, il sistema nervoso centrale esegue trasformazioni di coordinate visive, ingressi vestibolari e somestesici, generando permanentemente una risposta muscolare -adattata come correttivo- attraverso l’azione di un sistema di controllo (Todorov, 2004).
Richiamo l’attenzione sui possibili effetti collaterali derivanti da complicazioni di piercing facciali, linguali e ombelicali tra cui il disallineamento oculare con conseguenti disfunzioni visive, deglutizione, occlusione, respirazione, tensioni a livello addominale e irradiazioni agli organi del piccolo bacino e della pelvi, diminuzione dell’efficienza del controllo posturale nonché aspecifici mal di schiena occasionali che nel tempo diventano cronici.
Mediante l’utilizzo della pedana posturometrica e dal confronto con colleghi optometristi posturologi sono arrivata alla conclusione che la causa principale della sintomatologia dolorosa aspecifica della colonna vertebrale
(con occasionali ma sempre piu’ frequenti episodi di vertigini, cefalea, affaticamento della vista associato ad ortoforia verticale oppure a eteroforia verticale)
sia da attribuirsi ai piercing che i pazienti indossano su sopracciglio, trago, labbro superiore e naso.
Il piercing facciale può disturbare i segnali somestesici che originano dal nervo trigemino e quindi interferire con i processi di integrazione centrali, in particolare nel cervelletto e del nucleo vestibolare, i quali a loro volta intervengono nel controllo posturale e nell’allineamento degli occhi (disallineamento binoculare).
La rimozione di gioielli ha subito migliorato la stabilità posturale e ripristinato l’allineamento oculare.
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Che cosa ha a che fare il piercing con il dolore del corpo?
Il sistema nervoso è di natura elettrica: la presenza di metalli può interrompere o alterare il normale flusso di segnali elettrici.
Un anello, un bracciale, un orologio, un piercing, portati a lungo e sempre nella stessa posizione, possono “interrompere il circuito” del sistema nervoso causando uno squilibrio che nel tempo porterà alla percezione del dolore.
Il sistema posturale è coinvolto nel controllo dell’orientamento e stabilizzazione del corpo, prerequisiti fondamentali per la percezione e l’azione.
Ricerche sulle prestazioni e la qualità del movimento, sul coordinamento occhio-mano e occhio-piede, così come studi con le registrazioni dei movimenti oculari e test visivi stereoscopici, dimostrano come anche una benché minima ortoforia verticale possa alterare i movimenti oculari convergenza/divergenza, percezione di profondità, stereopsi e valutazione della distanza (Saladino, 2005).
Mediante i propriocettori, che sono sostanzialmente anelli di retroazione, il corpo percepisce la posizione delle sue parti fisiche in uno spazio tridimensionale facendo in modo che la muscolatura si adatti ai nuovi input sensoriali attraverso le qualità di forza, debolezza, rigidità e flessibilità.
I muscoli, inibiti dal sistema nervoso, a causa del piercing si indeboliscono progressivamente portando alla comparsa del dolore.
E’ quindi in base all’innervazione che si sviluppa il fenomeno di inibizione reciproca di Sherrington.
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Il corpo è provvisto di un computer neurologico che alimenta la nostra mente cosciente calcolando consapevolmente come muoversi attraverso lo spazio fisico.
Il sistema vivente ha un ordine stratificato che interconnette i sottosistemi, in cui ogni livello interagisce in maniera interdipendente per sostenere il funzionamento del Tutto.
Non è possibile pensare che l’intervento su un qualsiasi sottosistema non abbia influenza sul funzionamento del Sistema.
La tela della Vita contempla il Tutto e nulla ne rimane escluso per sua stessa natura.
In essa l’uomo è semplicemente un filo della Sua trama.
Fabiola Marelli